Parliamo di lavori in quota, ovvero ad almeno 2 metri di altezza. Il rischio è altissimo e gli effetti della caduta sono facilmente immaginabili.
I DPI anticaduta sono necessari a tutti coloro che svolgono lavori su tetti, impalcature, carroponti, ponteggi, gru a torre, tralicci.
Il Decreto Legislativo del 2008 parla di cadute da un dislivello di almeno 2 metri, includendo anche i lavori in prossimità di scavi. Opere edili che richiedono fondamenta, scavi per gallerie e metropolitane: tutti i lavoratori coinvolti sono esposti al rischio di caduta.
Trascurare la sicurezza è fuori questione. Serve la massima attenzione ai dispositivi, e dobbiamo pretendere solo il meglio. Orientarsi tra le molte proposte non è sempre facile, ma scegliere Portwest vuol dire scegliere una protezione totale.
La conformità alle normative vigenti è solo il punto di partenza. Attenzione ai dettagli, massima cura dei materiali, ricerca tecnologica e innovazione sono le linee guida di Portwest, che si conferma leader nel settore dell’equipaggiamento anticaduta.
ELEMENTI BASE DELL’EQUIPAGGIAMENTO ANTICADUTA
La protezione anticaduta si compone fondamentalmente di 3 punti: imbracatura, collegamento e ancoraggio.
L’imbracatura deve “avvolgere” il corpo del lavoratore mettendolo in sicurezza anche in caso di caduta. Tutte le cinghie devono essere regolate per aderire perfettamente. Indossare un’imbracatura troppo larga è assolutamente inutile.
Dall’anello a D sull’imbracatura parte il collegamento. Cordini oppure blocchi anticaduta vanno dall’operatore all’ancoraggio. La differenza tra i due è che il cordino rimane disteso per tutta la lunghezza, mentre il blocco anticaduta è retrattile, occupa pochissimo spazio perché si arrotola fino a diventare una bobina compatta e rimane sempre sotto tensione.
Il collegamento conduce a un sistema di ancoraggio. Può essere temporaneo o permanente e deve reggere un carico di almeno 10 kilo Newton. Che siano cavi o linee vite, devono sostenere il peso dell’operatore in caso di caduta.
IMBRACATURE
Esistono varie tipologie di imbracature e ognuna deve rispondere a una normativa specifica.
La EN 813 riguarda esclusivamente le imbracature da seduta. Servono per lavori in fune o in sospensione molto prolungati, in cui l’operatore sta in posizione semiseduta.
La EN 1497 definisce le caratteristiche delle imbracature usate dalle squadre di soccorso.
La EN 361 è la normativa generale per le imbracature totali, ovvero quelle richieste a tutti i lavoratori in quota, che devono superare la prova di caduta libera con un manichino da 100 kg.
Le imbracature possono essere a più punti di ancoraggio, da 1 fino a 6. Dipende da quanti sono e dove sono posizionati i D ring. Si va dal modello più semplice, con un solo D ring dorsale, a quello con ben 6 accessi per il collegamento.
È fondamentale che l’imbracatura si adatti perfettamente alle misure dell’operatore. Le cinghie di spalle, petto e gambe devono essere regolate tramite le varie fibbie a sgancio rapido. La regolazione dell’imbracatura è fondamentale e influisce sull’effettivo livello di protezione garantito.
La sicurezza non basta, e Portwest assicura anche il massimo confort possibile con un’eccellente vestibilità, offrendo ben due taglie tra cui scegliere in diversi modelli. Le imbracature sono ergonomiche, con fasce imbottite sulla schiena, spallacci morbidi e traspiranti e schienali sagomati.
CORDINI
Sono la parte di collegamento tra l’imbracatura e l’ancoraggio e devono essere conformi a tre normative:
- La EN 358 consiste in un test di forza statica. Il cordino ha resistito più di 3 minuti senza rilasciare il carico.
- La EN 354 è invece un test di caduta libera. Il cordino non ha rilasciato il carico, che non risulta in alcun modo danneggiato.
- La norma EN 355 riguarda le corde con assorbitori di energia. Questi dispositivi funzionano da ammortizzatori perché riducono lo shock della caduta rallentando la velocità di arresto.
Possono essere singoli o doppi. Il moschettone a un’estremità si inserisce nel D ring sull’imbracatura, mentre il gancio (o i due ganci se il cordino è doppio) si collega al ponteggio.
Tutti i cordini a marchio Portwest, dotati di assorbitori di energia di alta qualità sono lunghi 180 centimetri. Tutti i cordini sono in poliestere intrecciato o con guaina e possono essere a corda, a cinghia piatta o elasticizzati. Tutti i cordini sono ideali e consigliati per lavori di posizionamento e trattenuta.
L’interno del cordino è sempre in lega di acciaio, il rivestimento esterno è in poliestere e può essere a corda, a cinghia piatta o elasticizzato.
BLOCCHI DI ARRESTO
Sono l’alternativa ai cordini. Occupano meno spazio, non intralciano i movimenti e “scattano” appena sentono lo strappo. È lo stesso meccanismo della cintura di sicurezza delle autovetture: appena percepiscono una maggiore tensione si bloccano, impedendo al corpo di andare oltre.
La caduta ha una distanza di arresto massima di 2 metri: questo significa che in ogni caso il lavoratore non corre il rischio di arrivare al suolo.
I DPI anticaduta di tipo retrattile devono soddisfare la normativa EN 360, che stabilisce anche test e requisiti minimi.
Il blocco anticaduta Portwest offre il massimo della sicurezza e della praticità. Il cavo retrattile è in acciaio e può arrivare ai 10 metri, mentre il guscio che lo contiene è in plastica ABS, leggerissimo e resistente ad acqua e raggi UV.
DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO TEMPORANEI
La normativa Europea di riferimento è la EN 795. Sono riprodotte, registrate e misurate tutte le simulazioni di caduta per controllare che i dispositivi possano sopportare la forza dinamica massima generata durante la caduta.
Esistono due tipi fondamentali di ancoraggio: la linea vita o il cavo. Tutto dipende dallo spazio a disposizione e dal tipo di lavoro richiesto.
La linea vita orizzontale ha una lunghezza massima di 20 metri può reggere 2 lavoratori. La ricerca Portwest tende anche alla massima praticità: una volta terminato il lavoro, si richiude e si ripone nella borsa.
Il cavo di ancoraggio in acciaio o la fettuccia in poliestere arrivano massimo ai 2 metri e sono perfetti per spazi ristretti.
CORDINI PER ATTREZZI
Gli oggetti in caduta possono diventare un pericolo. Questi cordini possono essere singoli o doppi e collegano il lavoratore agli attrezzi. L’attenzione in questo settore non è mai abbastanza e, considerando anche il peso medio degli attrezzi usati in cantiere, possiamo dire che questi cordini sono necessari per la salvaguardia di tutti i lavoratori.
CONNETTORI
Ovvero ganci, moschettoni, prese e tutte le parti metalliche che si trovano sulle imbracature e all’estremità dei cordini e dei blocchi di arresto. La normativa EN 362 prevede che tutti i connettori siano sottoposti a test di forza per valutarne la resistenza.
I lavoratori in quota rischiano la vita. Scegliere solo il meglio deve essere dato per scontato e Portwest è il più valido alleato nella protezione anticaduta.